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NFT: che cosa sono?

Il mercato degli NFT ormai è al centro degli interessi di aziende e consumatori che, in modo diverso, tentano di coglierne opportunità e vantaggi. Come tutte le innovazioni, anche gli NFT portano con sé una serie di interrogativi in merito a normative applicabili e implicazioni legali per definire ciò che si può o non fare, a maggior ragione in un contesto nel quale constatiamo l’assenza di qualsiasi regolamentazione specifica.

Questo non significa, però, che non vi siano regole, perché leggi come quelle sulla proprietà intellettuale e industriale o le più comuni norme civili in tema di contratti trovano già piena applicazione e dovranno essere attentamente analizzate.

Cosa sono gli NFT

Gli NFT (Non Fungible Token) sono identificatori digitali, registrati su blockchain, che fungono da attestato di proprietà e autenticità degli asset (in genere digitali) a cui sono associati. La loro peculiarità sta nella non fungibilità, avendo un’individualità che li rende unici, quindi non possono essere sostituiti gli uni con gli altri, né tantomeno essere ulteriormente divisi.

Si tratta, quindi, di un insieme di informazioni digitali uniche conservate in modo sicuro in una blockchain pubblica, tecnologia che, in ragione delle sue caratteristiche intrinseche di immutabilità, decentralizzazione e, quindi anche di sicurezza, certifica la provenienza delle risorse digitali in essa presenti, attribuendone i relativi diritti.

Il grande valore degli NFT sta nel cambiamento che, oggi, produce nella rete. Sfruttando appieno i vantaggi della tecnologia blockchain, che è alla base di questa rivoluzione, gli NFT stanno introducendo principi di rarità ed esclusività, in un contesto, quello di internet, finora caratterizzato da logiche totalmente opposte. Ma c’è di più!
La blockchain promette di introdurre questi principi, rendendoli davvero effettivi, con un sistema che che non ha paragoni nel mondo “fisico”. Sappiamo infatti che nella realtà i beni non fungibili, come un’opera d’arte o un oggetto unico da collezione, sono difficili da registrare e tracciare. Per ognuno di essi devono essere registrate più informazioni che ne dimostrino l’unicità. Si pensi ad un’opera d’arte: talvolta si è costretti a compiere ricerche affannose per raccogliere informazioni da diverse fonti, con il rischio di reperire informazioni non affidabili sull’originalità dell’opera o su chi ne sia il reale proprietario.

La blockchain si rivela invece la soluzione a tutta questa incertezza, in termini di autenticità di opere e beni da proteggere nella loro unicità. E lo fa all’interno di un contesto, quello digitale, in cui la “condivisione” e la “riproduzione” illimitata e spesso incontrollata di immagini, video e files hanno rappresentato fino ad ora la normalità.

Se è quindi vero che non possiamo digitalizzare il mondo, tuttavia ci sono molti casi in cui potremmo trarre grandi benefici da un sistema affidabile, trasparente e automatizzato progettato per raggruppare, organizzare e tracciare digitalmente beni non fungibili che sono importanti per il nostro business o patrimonio, sfruttando quindi le immense opportunità della rete.
È qui che entra in gioco la tecnologia NFT!

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